mercoledì, maggio 16, 2007

Intimidazioni verso "Lavoro e non solo"

COMUNICATO STAMPA

Grave atto intimidatorio nei confronti della Cooperativa dell’Arci
Lavoro e non Solo, aderente a Libera, che gestisce terreni confiscati alla mafia.Danneggiati oltre due terzi del vigneto in contrada “Pietralunga”
Dichiarazione di Calogero Parisi, presidente della Coooperativa,
e di Paolo Beni, presidente nazionale Arci

Oltre 2/3 delle mille viti del fondo di contrada “Pietralunga” confiscato a Giovanni Simonetti e assegnato alla cooperativa sociale dell’Arci “Lavoro e non solo”, aderente a Libera, sono state gravemente danneggiate dai soliti ignoti che ne hanno sistematicamente asportato le gemme per impedire la produzione di uva del prossimo anno. Uno “sfregio” e un grave atto intimidatorio consumato in modo “scientifico”ai danni di una cooperativa che pratica nella quotidianità del suo lavoro l’impegno antimafia e che opera in condizioni particolarmente delicate visto che il terreno confiscato è sito all’interno di una grande azienda agricola ancora di proprietà del Simonetti. Siamo inoltre alla vigilia di un’importante tornata amministrativa, dove le grandi organizzazioni criminali evidentemente vogliono continuare a giocare un ruolo.
Accortosi del danneggiamento, che probabilmente risale a circa una settimana fa, il presidente della cooperativa e dirigente dell’Arci Calogero Parisi, ha presentato una circostanziata denuncia al comando della compagnia dei carabinieri di Corleone.I carabinieri, insieme al presidente e ai soci della cooperativa, hanno effettuato un attento sopralluogo rilevando, con la consulenza di un agronomo, la consistenza del danneggiamento.Sia Paolo Beni che Calogero Parisi hanno dichiarato che quest’offensiva da parte delle cosche mafiose è la prova più evidente del successo di queste esperienze di legalità, che evidentemente preoccupano perché dimostrano la possibilità di un’emancipazione sociale e culturale dal giogo mafioso.
Queste esperienze andranno avanti, con la certezza di avere al proprio fianco i cittadini e le istituzioni che ancora una volta sapranno reagire con fermezza.
Ai giovani impegnati quotidianamente a lavorare nei campi confiscati alle mafie chiediamo di continuare ad avere lo stesso coraggio dimostrato finora, potendo contare sulla vicinanza di quanti credono nei valori della giustizia e della libertà.
La confisca dei beni mafiosi e il loro riutilizzo sociale e produttivo si conferma uno strumento fondamentale nella lotta a cosa nostra. E il vile attentato intimidatorio consumatosi ad danni della cooperativa Lavoro e non solo dimostra l’importanza e l’efficacia di questa impostazione diversa per sconfiggere la mafia.
Intanto questa mattina, alle 11, sul fondo danneggiato sono giunti il presidente della commissione antimafia Francesco Forgione e del prefetto di Palermo Giosuè Marino, per portare la loro personale solidarietà e il sostegno delle istituzioni alla cooperativa Lavoro e non solo.
Roma, 12 maggio 2007

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