martedì, aprile 21, 2009

Anche il corcolo Orientale Sicula partecipa alla FABBRICA DELLA MEMORIA

LA FABBRICA DELLA MEMORIA

Al via il 18 aprile La fabbrica della memoria, il corso di formazione dell’Ucca per il 2009, volto a offrire ai giovani operatori della rete dei circoli cinematografici dell’Arci un’opportunità di aggiornamento nell’ambito dell’audiovisivo come strumento di raccolta e conservazione della memoria collettiva.
Il primo appuntamento sarà costituito da un seminario introduttivo, in programma dalle ore 9,30 nella Sala Ilaria Alpi della sede nazionale dell’Arci di Roma, in via dei Monti di Pietralata 16. Il valore della documentazione audiovisiva come possibile strumento di conservazione e salvaguardia della memoria di un territorio sarà il titolo dell’intervento d’apertura, tenuto da Alessandro Portelli, tra i massimi esperti in Italia di memoria collettiva, identità territoriali e fonti orali. A seguire, la giornalista e scrittrice Luciana Castellina, a partire dalla significativa ricorrenza del 18 aprile 1948, giorno della storica vittoria democristiana alle prime elezioni politiche dell’Italia repubblicana, proporrà una lezione sul tema dell’Identità politica sancita attraverso le “date della memoria”.
La giornata proseguirà poi nel pomeriggio con le testimonianze di due figure che si sono distinte nel campo della documentazione filmata sulla storia e la società, Ansano Giannarelli, regista ed ex presidente della Fondazione dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, che parlerà di Memoria e archivi audiovisivi, e Silvia Savorelli, documentarista e cofondatrice dell’Associazione Home Movies - Archivio Nazionale del Film di Famiglia, il cui specifico contributo verterà appunto su La salvaguardia e la valorizzazione della memoria di famiglia.
Il progetto La fabbrica della memoria è riservato a cinquanta partecipanti (25 ragazzi e 25 ragazze), più gli uditori, provenienti dai circoli di tutta Italia. Dopo l’incontro in programma a Roma e aperto a tutti, i corsisti saranno suddivisi in tre macrogruppi: uno per l’area del Nord (due seminari che avranno luogo a Modena), un altro per il Centro (due seminari nella capitale) e un terzo per il Sud (due seminari che si svolgeranno a Catania), mentre l’incontro conclusivo si terrà nuovamente a Roma. Grazie alle nuove competenze acquisite, l’attività dei circoli si potrà infatti aprire anche all’inedita dimensione della raccolta e della tutela della memoria comune, attraverso le specifiche risorse dell’audiovisivo. È prevista infatti, al termine delle sessioni seminariali, un’ultima fase di concreta progettazione e sperimentazione, puntando allo scambio e alla comparazione dei risultati tra le diverse aree geografiche a all’istituzione di “teche territoriali” in collaborazione con enti locali e altri soggetti pubblici e privati. Questa nuova frontiera dell’attività dell’Ucca parte dalla consapevolezza che attraverso la conservazione della memoria e dell’identità dei territori passa l’indispensabile lavoro di promozione sociale, in un’epoca di sgretolamento del tessuto civile delle comunità.
© 2007 UCCA - Via dei Monti di Pietralata, 16

martedì, aprile 14, 2009

Terremoto Abruzzo

Per l'ennesima volta il Paese precipita in una tragedia a causa di un evento naturale. L'Arci esprime dolore e cordoglio per le vittime del terremoto, è vicina a chi ha perso parenti, amici, abitazione, una parte del proprio vissuto. Riteniamo però che vada aperta una seria riflessione sulle ragioni per cui un sisma, che dagli esperti viene considerato di media entità, possa aver provocato una simile devastazione. Sono crollati edifici di antica ma anche di recente costruzione, si sono accartocciati palazzi di cemento armato. Questo, secondo gli esperti, si spiega solo con le inadeguate condizioni strutturali degli edifici coinvolti: uso di materiali scadenti, mancato rispetto dei criteri antisismici, mancanza di controlli, assenza di opere di adeguamento strutturale. Tutto ciò in una zona considerata ad altissimo rischio sismico! Persino l'Agenzia Onu per le prevenzioni delle catastrofi ha giudicato "anomalo" quanto accaduto in Abruzzo, non riconducibile alla violenza del terremoto ma a responsabilità umane.Tutto ciò va denunciato, perché non accada mai più che un evento naturale si trasformi in catastrofe per incuria e speculazione.Per fortuna, anche questa volta, di fronte alla catastrofe, gli italiani hanno risposto con grande generosità. Tantissime organizzazioni della società civile si stanno mobilitando per portare solidarietà e aiuto concreto. Tutta la rete Arci è mobilitata e sta inviando volontari nelle zone colpite. In ogni città i nostri circoli stanno organizzando iniziative per raccogliere fondi e generi di prima necessità. L'Arci dell'Abruzzo sta a sua volta collaborando con i Comuni delle zone colpite e con il dipartimento della Protezione civile che coordina i soccorsi, occupandosi dello smistamento degli sfollati nelle tendopoli.I volontari della Prociv-Arci, l'associazione di Protezione civile della Federazione Arci, sono arrivati in Abruzzo da tutta la penisola. Hanno allestito e stanno gestendo il campo di Pianola, una frazione de L'Aquila, provvedendo all'assistenza dei senza tetto. L'Arci nazionale sin da lunedì scorso ha attivato un conto corrente per gli aiuti alle popolazioni colpite, conto su cui stanno facendo convergere le sottoscrizioni anche Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Arci Caccia, Udu, Rete degli Studenti (su http://www.arci.it/news.php?id=11156 i dati per i versamenti)Giovedì 9 aprile il presidente nazionale Paolo Beni si è recato nelle zone colpite insieme ad una delegazione della direzione nazionale, per incontrare i volontari e verificare le principali necessità immediate a cui far fronte. Insieme ai comitati dell'Abruzzo, la direzione nazionale sta inoltre valutando iniziative durature di sostegno alla popolazione su cui impegnare l'associazione nelle prossime settimane, una volta superata la fase di prima emergenza.

Lentini costruttore trovato morto in un pozzo

siracusa - il corpo legato ad un blocchetto
Costruttore trovato morto in un pozzo
Dentro un pozzo alto sette metri con un blocchetto di pietra legato ai piedi. E' così che è stato trovato, nella notte tra lunedì e martedì in contrada San Giovanni a Lentini (Siracusa), il corpo senza vita di Ignazio Morello.

ll cadavere di un piccolo imprenditore edile di Palagonia nel Catanese, Ignazio Morello, di 47 anni, è stato ritrovato la scorsa notte in un pozzo, di proprietà dell'ex suocero, in contrada San Giovanni, nel territorio di Lentini nel Siracusano. L'uomo, imprenditore originario di Palagonia, era scomparso da sei giorni e le sue ricerche finora non avevano dato alcun esito.
Lunedì una telefonata alla stazione dei carabinieri di Lentini ha segnalato la presenza di un corpo dentro un pozzo, a pochi metri dalla Catania-Gela. Sul posto, oltre ai carabinieri anche i vigili del fuoco. Il quarantanovenne si trovava a 7 metri di profondità, in posizione verticale, con solo la testa che fuoriusciva dall'acqua. Per recuperarlo è stato chiesto l'intervento del nucleo sommozzatori di Palermo e solo dopo quasi sette ore di lavoro, poco dopo le 3, il corpo è stato estratto. E' a quel punto che è stato scoperto il blocchetto di pietra legato ai piedi dell'imprenditore. L'ispezione cadaverica è stata effettuata dal medico legale, Francesco Coco, mentre il sostituto procuratore del tribunale di Siracusa, Marco Bisogni, ha aperto un'inchiesta disponendo l'autopsia. Un esame che potrebbe fare luce sulle circostanze del delitto.
http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/04/14/1012979-costruttore_trovato_morto_pozzo.shtml

venerdì, aprile 03, 2009

I media italiani prendono un "buco" da 400 milioni di dollari.


C'è un gruppo di italiani sempre più nutrito che rivive il sapore degli anni '40 in un'atmosfera mediatica intrisa di vintage e nostalgia, e si informa sull'Italia leggendo cose scritte all'estero.Come facevano i nostri nonni ascoltando di nascosto nelle cantine Radio Londra sotto l'occupazione nazista, sono molte le persone che aggirano l'informazione di regime leggendo gli articoli sull'Italia tradotti da "Internazionale", e consultando gli spazi della rete dedicati allo sguardo della stampa estera su quello che accade nello stivale.Solo così si riescono a scoprire informazioni che il regime nasconde accuratamente dietro gli sbuffi dell'Annunziata o dietro i deliri di Petruccioli. Come l'articolo della rivista statunitense "Variety" sui costi delle fiction Rai, snobbato dalle nostre rassegne stampa ma tradotto e ripreso dai coraggiosi volontari di italiadallestero.info.Leggendo l'articolo di Nick Vivarelli riportato su italiadallestero, troviamo i dettagli più succulenti del piano di produzione Rai presentato al consiglio d'amministrazione, e si scopre che "la televisione pubblica italiana sta pianificando di immettere quest'anno la notevole cifra di 400 milioni di dollari nella produzione di fiction nazionali", nonostante la Tv di Stato sia costretta dalla crisi a "tagliare i costi di almeno 150 milioni di dollari nel 2009, secondo il presidente Claudio Petruccioli".Anche in periodo di crisi, se manca il pane il circo non può mancare: i politici da Berlusconi in giù hanno bisogno di spazi televisivi dove piazzare le loro protette e il popolo ha bisogno del suo oppio televisivo, una droga mentale fatta di "incantesimi", revisionismi biografici su Papa Pio XII già annunciati per il futurio e l'immancabile Don Matteo che ci fa rimpiangere i tempi in cui Terence Hill menava botte da orbi.L'articolo non è una denuncia degli sprechi, ma una velata lamentela di Hollywood: "l'investimento sui prodotti americani è già scarso in RAI", come a dire che le fiction si potrebbero comprare all'estero già belle e pronte. Ciò nonostante, è una informazione doppiamente utile, sia perchè assente dai nostri teatrini mediatici, sia perchè ci permette di esercitare il diritto sacrosanto di sapere quali sono le politiche culturali e televisive realizzate a nome nostro da funzionari pagati con i soldi pubblici e tenuti a guinzaglio dai poteri politici.Di fronte a tutto questo torna di attualità la campagna "informazione pulita", che chiede l'elezione pubblica, trasparente e diretta del Consiglio di Amministrazione Rai, per metterci dentro educatori, artisti, scrittori e rappresentanti del mondo della cultura eletti dai cittadini, che saprebbero creare una offerta televisiva capace di sviluppare l'intelligenza dello spettatore anziche' insultarla. (Per aderire: http://www.giornalismi.info/ip)Per scoprire gli assurdi sprechi di chi chiede "di tutto, di più" solo per gestire denari e favori mentre il pubblico rincitrullisce, l'informazione commerciale non mi è servita a nulla. La chiave d'accesso è stata italiadallestero.info, dove un gruppo di italiani residenti all'estero e provenienti dagli ambienti più disparati si sono organizzati per offire uno "specchio telematico" pubblico e gratuito dove poterci osservare nel riflesso della stampa estera, e il paese che appare in questo specchio è molto diverso da quello che troviamo sulle cronache tricolori.Tra i redattori e i traduttori di questo sito c'è gente che fa ricerca scientifica in fisica, biochimica, oncologia, aerodinamica dei propulsori, e vive in Svizzera, Usa, Germania, Svezia, Danimarca, ma anche precari, insegnanti e freelance che vivono in Italia e sono allergici al cronico provincialismo dei nostri media.Sfogliando i loro profili mi ha colpito molto una affermazione di Alessandro Marinoni, che coordina il gruppo di traduttori dal francese, vive in Svizzera e tiene sott'occhio la stampa elvetica, francese e canadese. Il suo impegno volontario su quel sito è mirato a "dare la possibilità a coloro che non parlano una lingua straniera di poter accedere a quel tipo di giornalismo che ormai in Italia sta lentamente ma inesorabilmente scomparendo".Si conferma ciò che ho sempre saputo: i pezzi di buon giornalismo in Italia sono a rischio di estinzione come i panda, e fortunatamente c'è chi tenta di preservarne qualche esemplare anche in condizioni di cattività. Onore al merito a questa WWF dell'informazione.L'articolo tradotto - L'articolo originalePer contattare gli autori:carlo@gubi.it - www.giornalismi.info/gubimauro.biani@gmail.com - maurobiani.splinder.com (19 gennaio 2009)


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